Spesso, come vale per Antigone, il gesto eroico sta nella disobbedienza: questo succede quando il tuo nemico è colui che fa le regole del gioco, che governa il tuo mondo, che ha potere su di te e che decide ciò che è giusto e sbagliato.
Ironicamente, in questo caso, dal punto di vista giuridico, questo antagonista é la “giustizia“ protratta dal governo. In alcuni posti, molto più che in altri, la tolleranza di quest’ultima è praticamente assente, come d’altronde la sua trasparenza.
Andare contro la massa, opporsi e redimersi, in alcune società non viene affatto tollerato e l’oppressione che ne consegue spesso potrebbe non valere la candela; ma in una società governata dal criptico, in cui persino esprimere la propria idea o parere non viene permesso, la disobbedienza di alcuni fa scattare come una scintilla in altri; vi è come una presa di coscienza di massa, anche laddove sarebbe meglio tacere per la propria incolumità, è la coscienza interiore a prendere voce. Vi è una comprensione a livello umano delle ingiustizie, tra le quali, l’annullamento dell’identità individuale.
Agnese Ardeghi / T67 / Stampa su carta fotografica